Oggi, quando parliamo di futuro green, abbiamo a cuore una speranza. Quella di invertire una tendenza che ha portato negli ultimi decenni a tassi di inquinamento molto elevati con le conseguenze sull’ambiente che ben conosciamo.

E, in questo caso, non possiamo non parlare di energie rinnovabili.

Che cosa sono le energie rinnovabili

Le energie rinnovabili sono quelle prodotte attraverso fonti che non consumano risorse del territorio e che si rigenerano alla stessa velocità con cui si consumano.

Questo implica che:

  1. L’utilizzo di queste energie non va ad esaurimento e non influisce negativamente sul futuro;
  2. Non è necessario alimentarle in qualche modo perché, appunto, si rigenerano da sé.

Potenzialmente, quindi, queste fonti sono infinite.

Inoltre, fattore di notevole importanza, hanno un impatto ambientale decisamente inferiore (se non nullo) rispetto alle fonti energetiche tradizionali.

Le FER (fonti energetiche rinnovabili), infatti, non producono gas serra né scorie che richiederebbero un adeguato smaltimento.

In una prospettiva a media e lunga scadenza, e per certi versi anche a breve, le rinnovabili costituiscono un ottimo investimento e si prevede che nei prossimi anni la corsa alla produzione attraverso questo tipo di energie sarà sempre più rapida.

Non per nulla molti Stati si stanno organizzando in tal senso stringendo partnership con aziende private.

Energie rinnovabili: cosa si sta muovendo attorno ad esse

La spinta sull’acceleratore nella conversione della produzione energetica da fonti non rinnovabili a fonti rinnovabili è diventata globale.

Al di fuori dell’Europa, Brasile ,Cina e Stati Uniti,  che si presentano come i mercati energetici più importanti del mondo, sono anche i primi a interessarsi alla conversione e a programmare una trasformazione di tutto rispetto.

Il Brasile, attualmente, può già vantare oltre l’82% di energia prodotta da energie rinnovabili. Se in questo momento è l’idroelettrico a dare la percentuale maggiore di energie pulite, si intende puntare su eolico e solare – due settori energetici comunque già in notevole crescita negli ultimi anni – e raggiungere il 23% di energia derivante da queste fonti entro il 2030.

Se la Cina punta a raggiungere entro il 2030 una quota di energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 35%, gli Stati Uniti si trovano in un contrasto interno molto forte tra chi vuole una svolta decisa sulle rinnovabili e chi, invece, vorrebbe tornare alle fonti tradizionali. È la California a trainare la battaglia verso le energie pulite. In quello Stato l’obiettivo è di raggiungere il 50% entro il 2017 e, addirittura, il 100% entro il 2045.

In Europa, la Spagna è alle prese con il finanziamento per la conversione di trasporti ed edifici per una migliore resa energetica. La Germania, oltre a spingere sull’eolico, sta inaugurando una nuova mobilità verde, sperimentata attualmente con i primi treni a idrogeno.

Anche la Francia, per anni legata al nucleare, sta tentando la via delle energie pulite, con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2030 la produzione di energie pulite.

Ambiziosi anche gli obiettivi italiani, confortati dai dati recenti: nel decreto incentivi sia auspica entro il 2030 il raggiungimento del 60% dei consumi elettrici prodotti da energie pulite.

I vantaggi delle energie rinnovabili

Sebbene molti dei vantaggi delle energie rinnovabili appaiano chiari fin da subito per quanto riguarda la salute del pianeta, c’è da chiedersi perché solo negli ultimi anni abbiano iniziato a riscuotere tanto interesse da parte dei Governi e delle aziende oltre che, ovviamente, dell’opinione pubblica.

In gran parte tutto ciò è l’effetto di una questione economica: negli ultimi dieci anni, infatti, il costo delle installazioni di impianti ad energia solare si è ridotto di oltre il 60% e pare destinato a diminuire ulteriormente del 40% nei prossimi 6-7 anni.

Il mercato si è aperto grazie proprio all’aumento del numero di installazioni, che hanno creato un circolo virtuoso nella discesa dei prezzi. Se fino a qualche anno fa gli impianti richiedevano un investimento a lungo termine, oggi i tempi di recupero sono diminuiti. Inoltre, le politiche di incentivi che si sono messe in atto e i finanziamenti alle aziende hanno portato l’attenzione anche da parte delle grosse aziende.

Infine, l’impatto sull’opinione pubblica è stato un altro tratto distintivo che ha  spinto le grandi aziende a rivedere le loro politiche energetiche in nome di una rinnovata brand identity. Da Lego a Microsoft, da H&M a Lego, intraprendere la strada verso le energie pulite sta diventano un obiettivo condiviso e di importanza strategica in tutto in mondo.