In Italia, molti operatori del settore si domandano quali sono le prospettive per il fotovoltaico: il 2018 sarà un anno di crescita o un anno di transizione? Come spesso accade, specie quando si tratta di un mercato emergente come questo, la risposta non può essere univoca. Speranze e perplessità si mescolano, e l’incertezza regna sovrana.

Fotovoltaico in Italia: a che punto siamo?

Secondo gli esperti, in Italia il 2017 è stato un anno di riflessione e di programmazione, pertanto sussistono validi motivi per un certo ottimismo. Di contro, pesa come un macigno la situazione politica nazionale: il 4 marzo ci saranno le elezioni, fatto che comporterà il rinnovo di alcune alte cariche del settore energetico, con possibili variazioni dalle linee guida stabilite dall’attuale governance.
Tuttavia oggi si respira un’aria di leggera ripresa economica che, accompagnata dalla riduzione dei costi delle nuove tecnologie, può avvicinare famiglie meno abbienti a questa fonte di energia rinnovabile e gli impianti fotovoltaici possono dire la loro. Una combinazione di fattori destinata ad ampliare il mercato, tanto che, secondo Quotidiano Energia lo scorso anno sono stati installati 35000 nuovi Roof Top, ovvero piccoli impianti ad uso domestico.

Verso uno sviluppo sostenibile: le prospettive per il 2018 per il fotovoltaico

Un aspetto certamente positivo è la crescente sensibilità nei confronti dell’energia pulita e del fotovoltaico in particolare. Una sensibilità riscontrabile sia nell’uomo della strada che nelle grandi istituzioni politiche.
Come riportato da milkthesun, la SEN – Strategia Energetica Nazionale  – presentata il 10 novembre scorso ed in linea con le direttive Europee, mira a produrre 72 TWh da fonti rinnovabili entro il 2030, a fronte degli attuali 25 TWh. Un ambizioso obiettivo che per realizzarsi deve essere accompagnato da misure concrete di promozione e sviluppo. Ma quali? Per esempio incentivi alla rimozione dell’amianto durante l’installazione di impianti fotovoltaici, il rinnovo annuale degli sgravi fiscali, progetti che integrino aree agricole con installazioni fotovoltaiche su coltivazioni e serre, o l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili per destinarli alla mobilità elettrica. Un ultimo punto questo, davvero fondamentale, in quanto la connessione tra mobilità elettrica e fotovoltaico sarà uno dei driver principali del 2018.